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535. Francesco Sforza al Regolatore e ai Maestri delle entrate 1450 dicembre 15 Lodi

Francesco Sforza sollecita il Regolatore e i Maestri delle entrate a dare agli uomini di Casalmaggiore lire 987.13 che a loro spettano. Si attengano a quanto promesso circa il prezzo delle vettovaglie date alla gente ducale.

[ 112v] Regulatori et Magistris intratarurm.
Se gravano el nostro comune et homini de Casalmaiore che quelle libbre 987 et soldi 13, quale gli restano delli milli ducati non gli siano anchora facte bone né computate in li denari dele imbotate de Casalmaiore, como era ordinato, cussì per vostre littere como etiam per littere del tunc nostro thexaurero de Mediolano; et più dicono che, siando andati alcuni de loro a Cremona per solicitare la compensacione predicta, sono stati sostenuti. Del che ne maravigliamo et ve commectemo debbiati intendere questa materia et provedere che le supradicte libre gli sianno compensate, segondo le promesse. Vederiti anchara et intendereti quanto loro allegano essergli promesso per nostre littere circha el fargli bono et contargli el precio delle victualie hanno dati ale nostre gente in le imbotate de dicta terra de Casalmaiore del'anno presente, cioè de quanto gli restasse ultra le assignacione facte supra dicte imbotate; et intese le ragione loro, volimo provediati alla observacione delle promesse a loro facte, le quale intendimo gli siano servate. Facti adhuncha che non habbiano casone legiptima de più recorere a noy cum iusta querella. Laude, xv decembris 1450.
Cichus.