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542. Stefano de Catanis da Pontecurone riferisce a Francesco Sforza in merito ad una somma di denaro 1450 dicembre Pontremoli

Stefano de Catanis da Pontecurone dice di essere stato richiesto dal cancelliere ducale Lancillotto da Figino di notizie circa i denari che aveva con sé un tale che riscuoteva le assegnazioni di Carlo Gonzaga. Un amico gli conferma che tale individuo riscuoteva tali soldi e aveva del denaro. Lancilotto, informato di ciò, riesce, con bona via, a sapere che si tratta di 23 ducati.

[ 113r] Illustrissimo signor mio, Lanzilotto da Figino, canzellero della excellencia vostra, me ha dicto che facia chiara la signoria vostra de alcuni denari che havia apresso de sì uno che altre volte rescodeva le assignacione del signor messer Karlo. Et dela noticia che se ne have, ad questo non sapperia dire se no il vero ala signoria vostra, perché non voria che quella me trovasse may in busia, né in questo né in altro. È vero che uno mio amico me trova et dixime ch'el credia che quello havesse scosso delli dicti denari, et che delli dicti denari, paria meglio a luy, che esso Lanzilotto li havesse che coluy al qual, non essendo domandati, né fusse ch'il sapesse seriano remasti. Et, poy ch'el dicto Lanzilotto fo informato della cosa, fece domandare quello dali denari per tale caxone, lo quale respose non havere niuno. Ma con bona via sape fare che el non sappe dire el contrario et forono ducati 23. Questo è quanto so in tale cosa. Me ricomando semper alli pedi della signoria vostra. Data in Pontremolo, die de decembre 1450.
Excellenti dominationi vestre fidelissimo servitor Stefanus de Cataniis de Pontecurono.