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578. Francesco Sforza a Pietro Accettante 1450 dicembre 19 Lodi

Francesco Sforza risponde a Pietro Accettante che la delibera degli uomini di Castellazzo deve essere nella forma da lui fatta giorni prima. Esprime il suo stupore per non aver concluso a Fregarolo la faccenda del bosco di Solaro e Sezze. Si compiace, invece, per l'affare della calcina con gli uomini di Pavone.

Petro de Acceptantibus.
Per doe lettere toe, date a x et xiiii del presente, restiamo avisati de quanto hay facto. Et respondendo de parte in parte, dicemo al facto della deliberacione delli homini dal Castellacio, che non deliberamo farla se non in la forma fecimo in li d́ passati, et peṛ te remandiamo quella propria lettera del'altro d́, che non habbi anchora concluso con quelli del Fregarolo del boscho de Solero et de Seze, se maravigliamo et dolemo de ti, che, essendo stato tanto tempo de là, non habbi facto altro fructo che quando havessemo creduto de questo gli haveressimo mandato uno altro. Pertanto te caricamo et strenzemo che subito vedi mettere fine a tutte le predicte cose con tante maiore celerità quanto sei stato più negligente fina a qui. Et similmente, al facto de quelli dal Castellazo, avixandote che nuy te mandiamo qui alligata la lettera a loro diretiva in la forma ne hay richiesto, remanderemo etiamdio da ti li homini dal Boscho, quali sonno venuti da noy acị se intendino techo del tutto. Alla parte de quelli de Pavone, ne piace quanto hay facto in torre la calcina da loro, et de tutto te commendiamo, caricandote che cerchi de averla con ogni possibile celerità. All'altra parte dele tue littere, non cade resposta, se non che te caricamo de novo expedischi presto tute le predicte cose, et cusś quelle de Seze, como tutte le altre, et ne avisi como haverai facto. Laude, xviiii decembris MCCCCL.
Cichus.