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583. Francesco Sforza a Giovanni da Mirandola 1450 dicembre 20 Lodi

Francesco Sforza comunica a Giovanni da Mirandola conte di Concordia che, saputo dal suo scritto al marchese di Mantova quanto è successo a suo fratello Francesco, ha scritto al fratello Alessandro di liberare il conte Francesco e, se non fosse in sue mani, di portarsi dai fiorentini per farlo rilasciare.

[ 121r] Iohanni de Mirandula, comiti Concordie.
Per una vostra, che scrivi al'illustre signor marchese de Mantua, havimo veduto et inteso lo caso occurso al magnifico vostro fratello conte Francesco; la qual cosa a nuy è stata et è tanto molesta et dispiacevole, quanto potesse essere alcuna altra. Per la qual cosa ve avisamo che, subito inteso questo facto, havimo scripto al magnifico miser Alexandro, nostro fratello, per lettera sottoscritta de nostra propria mano che, senza alcuna exceptione et contraditione, debia relaxare lo dicto conte Francisco senza alcuno pagamento et meterlo in soa libertà et rendergli ogni cosa, che non gli manchi uno pontale de strenga. Et se per caso ipso conte Francisco non se retrovasse in possanza de esso miser Alexandro, ma in mano de qualche un altro deli signori fiorentini, gli havimo scripto faza ogni opera cum effecto che sia relaxato, si ben esso miser Alexandro per questa casone devesse andare in porsona ad Fiorenza da quelli signori, sì che omnino sia liberato, considerato nuy havimo esso conte Francisco et voy in loco de nostri boni fratelli et amicissimi. Laude, xx decembris 1450.
Cichus.