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610. Francesco Sforza a Ventura da Montesicardo e a Nicola de Giorgi 1451 gennaio 8 Milano

Francesco Sforza scrive al luogotenente Ventura da Montesicardo e a Nicola de Giorgi, comissario e podestà di Lodi: vuole che il commissario indaghi sul furto fatto a Spiga da Cortona nell'osteria di San Giuliano. Pure l'abbate, ospite di detta osteria, asserisce di sapere che un tal Simone da Vicenza è il ladro. Interroghi costui e, se risulta essere l'autore del furto, proceda contro di lui.

[ 126r] Ser Venture de Montisicardo, locumtenenti, et Nicolao de Georgis, commissario et potesti Laude.
Per querella ad noy facta per Spiga da Cortona de alcune cose ne dice essergli tolte nella hostaria de Santo Iuliano presso quella nostra cità scripsimo ad vuy, commissario, avesti informacione de questo facto, et poy provedesti secundo volesse raxone che dicto Spiga rehavesse le cose soe. Mò è venuto da noy lo abbate, presente portatore, hosto alla dicta hostaria, qual dice havere informacione che uno Simone da Vicenza gli ha furato queste cose, como da luy intendereti. Pertanto volemo intendiati diligentemente questo facto et, constando a vuy che dicto Simone habbia havute queste cose, volemo procedati contra luy, secondo ve parerà dovere et iusticia, usando in questo facto quella diligentia et modi ve pareranno, per trovare questo facto. Mediolani, viii ianuarii 1451.
Cichus.