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630. Francesco Sforza a Tignotto Aliprandi 1451 gennaio 16 Milano

Francesco Sforza vuole che Tignotto Aliprandi, abate del monastero di San Simpliciano, scelga chi fra i due aspiranti al canonicato vacante nella chiesa di Sant'Ambrogio ne abbia diritto.

[ 130v] Domino Thiniotto de Aliprandis, abbati monasterii Sancti Simpliciani.
Venerabilis in Christo pater dilecte noster, per nostre lettere vi havimo scripto che dovestivi mettere pre' Martino da Marliano in la possessione et tenuta del canonicato prebendato vacante in la chiesia di Sancto Ambrosio per la morte di misser Symone, el tenore dele bolle appostolici concesse ad esso per Martino, verum, perché mò ne he stata exhibita la supplicatione inclusa per parte di messer pre' Regratiadio di Burri, quali se prettendi havere raxone in el dicto canonicato, como per essa supplicacione intenderiti, pertanto commettiamo ala paternità vostra voglia havere li dicti dominati in la supplicacione ha vuy et intendere molto bene le rasone del'uno et del'altro, et deinde procederiti secundo cognoseriti dentro essere facto di rasone, ita et taliter che alcuna d'esse parte non habia casone iusta de lamentarse de iniusticia. Data Mediolani, die xvi ianuarii MCCCCLI.
Cichus.