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643. Francesco Sforza ai Maestri delle entrate straordinarie 1451 gennaio 18 Milano

Francesco Sforza richiama i Maestri delle entrate straordinarie a dargli informazione scritta entro dieci o dodici giorni sulle richieste dei gentiluomini Landriani e di Vidigulfo, corredandole del loro parere. Vuole che detti gentiluomini abbiano contatto con il Consiglio di giustizia e con i Maestri delle cause straordinarie e con chiunque altro.

[ 133r] Magistris intratarum ordinariarum.
Noi ve havimo facto dire et ordinare dovesti intendere et videre quello ne richiedeno li gentlhomini de Landriano et Vidigulfo, et le rasone quale loro allegano circha la iurisdictione de Landriano et Vidigulfo et le altre cose, et cetera, et poi ne facesti resposta ad tucto; tamen, fina qui non haveti facto altro, unde intendendo noy, che per ogni modo ad questo facto se metta fine, de novo ve commandiamo et ordinamo debbiati intendere tutte le richieste ne fanno essi gentlhomini et le rasone loro et tutto quello vogliano dire et allegare, et habbianno coloquio cum dominis de Conscilio nostro iusticie, cum magistris Camere nostre extraordinarie et cum aliis quibuscumque prout vobis videbitur oportunum. Volemo ne refferati in scriptis tutte le richieste et rasone loro, et della deliberacione et parere vostro sopra ciò, per modo siammo chiari de tutto. Et questo fati fra termino de x o xii dì, per modo non bisogni più replicarvi questo facto. Mediolani, xviii ianuarii 1451.
Cichus.