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647. Francesco Sforza ad Andrea da Foligno 1451 gennaio 20 Lodi

Francesco Sforza vuole che Andrea da Foligno si dia da fare per la restituzione del cavallo del cancelliere ducale Simone, il quale vide il cavallo condotto da un ragazzo di Ruggero da Dianno che era insieme con un famiglio di Giannino da Bergamo. Si interroghino i due ultimi, Giannino e il famiglio. Trovato il cavallo, lo si faccia restituire o se ne paghi il valore.

Ser Andree de Fulgineo.
A questi dì Cicho ti disse che tu fosti cum Rugiero da Dianno, nostro compagno della squadra de Dominico da Padoa, acioch'el facesse la restitucione de uno cavallo che fo furato a ser Simone, nostro canzellero, qual il dì che fo rotto il conte Iacomo, dicto ser Simone, secondo luy dice, lo trova che lo menava uno ragazo del dicto Rugiero, qual era de compagnia cum uno familio de Ianino de Pergamo della dicta squadra, como più largamente hay havuto ricordo dal dicto ser Simone. Et perché al presente ne occore mandare dicto ser Simone per nostri facti et starà lì parichi dì, acioché questo facto non se mena più alla lunga, volemo che, vista la presente littera, debbi pigliare informacione dal familio del dicto Ianino, se c'è, et, se non ce fosse, da Ianino proprio, qual siamo certi debbi havere intesa la verità dal dicto suo familio. Et se cum lo giramento trovaray essere vero ch'el dicto ser Simone retrovasse, como è dicto, il suo cavallo, che senza nulla dilactione de tempo tu gli lo faci rendere o paghare o tore da luy bona securtade, della qual se contenta Francisco da Carrara, compagno de Colella da Napoli, infra termino conveniente. Et questo volimo faci presto, et non manchi per niente. Laude, xx ianuarii 1451.
Cichus.