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649. Lettera patente per tre massari del vescovo di Lodi sine data [1451 gennaio] sine loco

Il vescovo di Lodi chiede che si disponga per lettera patente o per altra forma che tre suoi massari non vengano molestati da tasse perché nonostante che Andrea da Foligno avesse scritto a Galuppino che per disposizione del duca non doveva tassare detti massari, Galuppino reagisce dicendo che se dal massaro di Lodi Vecchio non se monstra altro gli toglierà i buoi.

Pro reverendo domino episcopo Laudensi.
Perché pochi dì fa, in executione de quella gratia feci lo illustrissimo signor nostro al prefacto messer lo episcopo, che non dovesse essere gravati tri soy massari, quali luy ha sule possessione del suo episcopato, et li quali ha conducto de novo cum grande spesa in sostenerli dicti soy massari de dinari boni, et cetera, ser Andrea da Foligno feci uno scripto de sua mane a Galuppino che non dovesse agravare più da lì inanti lo massare de monsignore, che sta a Lode Vegio et dicto Galupino non vole obedire dicto scripto, quinimmo dice li famelii d'esso che, se non se monstra altro dicto massaro, gli levaranno li bovi. Postmodum, perché da qui indreto non era stato agravati li altri duy massari del dicto monsignore, quali stanno a Sancto Martino in Strata, se non che de novo volino essere agravati ad pascere uno cavallo per tassa.
Pregha dicto monsignore vogli fire facto provisione per littere patente o per altra forma, como meglio pare, ch'el non sia molestato dicti massari, quali invero sonno miserimi e non hanno de che vivere. El nome loro et li lochi sonno questi:
Gerardo Becho, massaro a Lode Vegio,
Zanino Zenebono cum li filioli massari a San Martino in Strata,
Paulo Vechio massaro a San Martino suprascripto.