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659. Francesco Sforza al Regolatore e ai Maestri delle entrate 1451 gennaio 22 Lodi

Francesco Sforza vuole che il Regolatore e i Maestri delle entrate siano puntuali nel pagare i cavallari perché non abbiano alcuna ragione di ritardare a muoversi. Le assegnazioni prevedano anche esigenze straordinarie. I fondi li attingano sopra qualche entrata di Milano.

[ 136r] Regulatori et Magistris intratarum.
Adciò che in li occurrenti bisogni nostri se possiamo aidarse deli cavallarii nostri in mandarli de dì et de nocte et per ogni loco, secondo accaderanno li bisogni et tempi, et non se resta per manchamento deli loro pagamenti, havimo deliberato ch'el se gli facia una assignatione per la quale ogni mese possino havere li suoi dinari. Il perché ve commettiamo et volimo che, senza alcuna oppositione, fatiati la dicta assignatione sopra qualche intrate nostre lì ad Milano, secondo che ve parerà meglio, per la quali dicti cavallarii mensuatim possano havere suo dovere senza che habiano casone di perdere tempo ad sollicitare essi suoi pagamenti né ad stare in dimora quando occorresse caso alcuno necessario. La quale assignatione volimo sia tale che, ultra l'ordinaria provisione d'essi cavallarii, se ne possiamo aydarse in pagare ciaschaduna andata che accaderà straordinaria. Et sopra ciò metetegli el pensiero, perché nostra ferma intentione è che cossì debiati exequire. Laude, die xxii ianuarii 1451.
Cichus.