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660. Francesco Sforza al Consiglio di giustizia 1451 gennaio 22 Lodi

Francesco Sforza affida ai membri del Consiglio di giustizia la richiesta del vescovo di Mantova del pagamento dei crediti da parte dei suoi mercanti. Il duca teme, però, che questi siano gli stessi ancora in attesa di venir pagati dai Maestri ducali delle entrate per la fornitura del grano. Vuole, perciò, che le decisioni del Consiglio di giustizia avvengano con la partecipazione di detti Maestri.

Dominis de Consilio nostro a iustitie.
Vederite per la inclusa littera del reverendo monsignore lo episcopo de Mantua quanto ne scrive et rechiede la signoria sua per la consecutione del credito ha cum alcuni mercadanti mantuani se retrovano lì. Et perché sarissemo contenti de compiacere ala signoria sua quanto cum honestà et iustitia poterimo, volimo et vi commectimo che, intesa per le sue littere la richiesta sua, provediate per omnia iuris remedia et per ogni megliore modo vi parirà che conseguisca el dovere suo ita ch'el conosca essere favorito da nuy. Ma perché dubitamo che essi soi debitori non siano quelli a chi debeno li Maystri dele intrate nostre fare pagamento a nostro nome per formento a noy dato, volimo che in questo procedati con participatione d'essi Maistri, ali quali scrivemo etiandio superinde. Laude, xxii ianuarii 1451.
Cichus.


(a) Segue secreto depennato con tratto di penna.