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661. Francesco Sforza al podestà di Saronno e a Galeotto Ratti 1451 gennaio 23 Lodi

Francesco Sforza vuole che il podestà di Saronno chiami davanti a sé Matteo e Giovanni da Varese che, secondo l'uomo d'arme Buttafuoco(da cui è scappato un ragazzo con denaro, velluto e altro), hanno fuorviato il ragazzo. Se li trova colpevoli li costringa a restituire la refurtiva, non rilasciandoli se non a consegna avvenuta del ragazzo.

[ 136v] Potestati terre Seroni.
Buctafoco, nostro famiglio, presente exibitore, ne dice essergli fugito uno suo regazo quale gli ha portato via alcuni denari, velluto et altre cose, como da luy intenderay et dice, esso regalo, essergli stato desviato per Maffeo et Iohanni da Varise, habitatori de quella nostra terra de Serone. Pertanto volimo, subito havuta questa, habi denanzi a ti li decti Maffeo et Iohanni et te sforzi per ogni modo havere informatione si loro hanno desviato el dicto regazo et se hanno saputo cosa alcuna. Et trovando che essi siano colpevoli de questo facto volimo gli debbi constrengere ad restituire el regazo et cose soe ad esso Buctafoco, sì ch'el sia integramente satisfacto de ogni cosa. Et perché esso Buctafoco ne dice che quelli Maffeo et Iohanni hanno lo suo regazo, volimo gli debbi destenere et non lassarli fino non restituiscano el regazo et ogni cosa del suo ad esso Buctafoco. Laude, die xxiii ianuarii 1451.
Cichus.
In simili forma scriptum fuit domino Galeotto, capitaneo iustitie, et cetera.