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666. Francesco Sforza a Bartolomeo Stanga 1451 gennaio 24 Lodi

Francesco Sforza chiede a Bartolomeo Stanga, podestà di Romagnano, se ha intenzione di lasciare l'attuale officio, considerato che affida al luogotenente l'esercizio dei relativi compiti. Vi è chi (segnalato da Amerigo Sanseverino) è disposto a subentrare dandogli quanto ha sborsato per avere tale posto.

Bartholomeo Stanghe, potestati Romagnani.
Havimo inteso como vuy non exercite personalmente lo offitio de Romagnano, ma che gli lassati uno vostro locotenente; et perché nostra intentione è che voy et ciaschuna persona, che ha tolto deli nostri offitii, li debbia exercire personalmente et non partirse deli dicti officii, volimo, non havendo voy voluntate né intentione de stare continuamente al dicto offitio, ne debiati avisare perché, essendo cossì, ad preghiere del spectabile Americo da Sanseverino, noy gli mectiremo uno suo, quale venerà lì ad voy ad acordarve del denaro havite buctato fuora per lo dicto offitio. Siché ne vogliate, subito recevuta questa, advisarne dela vostra intentione, adciò che possiamo provedere al facto nostro. Laude, xxiiii ianuarii 1451.
Cichus.