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681. Francesco Sforza a Guarnerio Castiglioni 1451 gennaio 26 Lodi

Francesco Sforza si dispiace con il consigliere ducale Guarnerio Castiglioni che Luchina Dal Verme non segua i suoi consigli ma quelli di altri, quali la fanno pur assay prevaricare. Richiama l'atteggiamento ostile di Castel San Giovanni contro i ducali uomini d'arme.

[ 141v] Domino Guarnerio de Castigliono, consciliario, et cetera.
Trovemo per effecto la magnifica madona Luchina non essere governata né governarse secondo li pareri, ricordo et conscilio vostro, ma segondo quelli d'alcuni quali la fanno pur assay prevaricare dal'honesto et debito verso noy. La qual cosa n'è pur molesta, perché, non havendo adherito alli ricordi et pareri vostri, li quali sariano stati et sariano sempre iuxta l'honestà et dovere et satisfacione della mente nostra, vedemo che la non possa se non fallire et errare, maxime havendone mandato a dire infinite volte che la voleva per satisfare al debito verso noy et intendeva seguiri tutti li pareri et conscilii vostri, siché havendo facto mò et facendo lo contrario, non possemo fare non ce dogliamo cum vuy. Et che sia vero quello dicemo vedereti quanto scrivemo al Conscilio nostro de uno grave excesso commisso contra li nostri homini d'arme per quelli de Castello San Zohanne de Piacentina, che doveti pensare che quanto per li homini soy se observeno questi modi, quale tenemo per cara sorella, et poy, adiunto el vinclo de parentella, quali exemplo sia alli altri de stare in freno de obedientia, et doveti anchora pensare quanto questo habbia a detrahere alla reputacione et honore nostro siché de tali portamenti et governo d'essa madonna Luchina ve dispiace et recresse più che a nuy stessi. Confortandovi che dal canto vostro per favorire la rasone, iusticia et honore nostro, vogliati cum honestà al'officio et loco vostro confortare che la rasone et iusticia cum presteza contra quelli villani malfactori habbia loco. Laude, xxvi ianuarii 1451.
Cichus.