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684. Francesco Sforza a Bocaccino Alemanni, Nicodemo Tancredini da Pontremoli e Simone 1451 gennaio 27 Lodi

Francesco Sforza informa Bocaccino Alemanni, Nicodemo Tancredini da Pontremoli e Simone che Astorre da Faenza, finiti i suoi servizi coi signori bolognesi, si dice disposto a passare ai servizi di Firenze. Il duca chiede che essi facciano di tutto perché Firenze lo accetti e, tramite il cavallaro, lo si informi della decisione fiorentina.

Boccacino de Allamanis, Nicodeno et ser Simoni.
Il magnifico signore Astorre da Faenza ha mandato qui da noy a dirne como il tempo et la obligacione che luy havia cum li signori bolognesi è fornita, et che luy volentera voria essere alli servicii de quella excelsa signoria de Fiorenza, et accostarse cum noy. Et considerato ch'el ne pare che se faza assay per la prefacta signoria havere dalla sua il dicto signore Astoro, volemo che vuy vedati et fati ogni opera possibile cum ogni modo et via ch'el facto d'esso signore Astorre habbia loco là et che gli sia facta tale provisione che luy habbia casone de remanere contento, però che dal canto nostro non havimo modo né aptitudine alcuna de provedere al facto suo. Siché vogliatene advisare per questo cavallaro della deliberacione sarà pigliata in questo facto per quella prefacta signoria, perché lo profacto signore Astorre ad questi dì mandò da noy Mengatio, suo fameglio, lo qual è retornato indrieto senza altra conclusione, che non voressimo dicto signore havesse casone de pigliare altra via, considerato non gli è possibile de stare in lo modo ch'el sta. Et, comprendendo vuy ch'el facto del dicto signore Astore fuosse per havere loco là, siamo contenti et volimo che ve intendiati cum esso signore. Laude, xxvii ianuarii 1451.
Cichus.