Registro n. 3 precedente | 687 di 801 | successivo

687. Francesco Sforza a Gentile dalla Molara [1451] gennaio 27 Lodi

Francesco Sforza vuole che Gentile dalla Molara si porti da Giberto da Correggio e accetti che sulle sue terre si sistemino duecento fanti e duecento cavalli. Vuole, infine, se è consueto, che si mettano due fanti per cavallo e non tre.

Gentili de Molaria.
Havemo havute più tue littere circha lo facto de questi allogiamenti de Parmesana: ne rencresce de tanti inconvenienti et errori sequino là. Pur quel che sia, ultimate questi da Coreza respondano che fra li fanti toranno in le terre sue, zoè lì, 200 fanti et tanti altri cavalli, che saranno lo numero de cavalli 200. Siché, subito havuta questa, vogli andare ad trovare messer Giberto et pregarlo voglia exequire subito questa conclusione, adciò che per questo Parmesana non stagha in confusione, et che quelli signori non vogliano esser casone de farci scandalo né confusione dellà. Et vogli subito dare conclusione ad tucto et advisaraci per satisfatione del'animo nostro, perché questi gentili homini degono essere alleviati, ne sonno sonno qui alle spale et ne danno tante continue molestie per lo intollerabile peso dicono havere, che non possiamo quasi vivere in pace. Laude, xxvii ianuarii.
Poliza: perché quelli gentilhomini da Corezo se gravano che tu gli voli mettere a rasone de tri fanti per cavallo, et loro dicono non è consueto dare se non duy fanti per cavallo, volimo te informi del consueto, et como è stato facto per lo passato, cossì fa tu de presenti. Data ut supra.
Cichus.