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701. Francesco Sforza al vescovo, all'abbate di Ogni Santi e ad Antonio Agniolino 1451 gennaio 30 Lodi

Francesco Sforza invita il vescovo, l'abbate di Ogni Santi e il canonico cremonese Antonio Agniolino a vagliare se l'abbate di San Lorenzo di Cremona si attiene (come egli afferma e come Giovanni Piccinino da Montagnana nega) a quanto stabilito nelle bolle apostoliche, intervenendo, se occorre, per la loro osservanza.

[ 148v] Domino episcopo abbati omnium Sanctorum et domino Antonio Agniolino, canonico Cremonensi.
Zohanne Picinino da Montagnana è stato da noy condolendose et querelandosse como per lo venerabile miser abbate de San Lorenzo de Cremona non gli è observato quanto gli è stato promisso et quante nelle bolle apostolice se contene, et quantunche da esso miser l'abbate siamo advisati haverlo satisfacto et paghato et haverli observato quanto dè et è tenuto segondo loro convencione et pacti. Et perché voramo et desideramo in questo et in ogni altra cosa la rasone havesse loco, exortiamo le paternità vostra gli piaccia intendere bene questo facto et, havendo el prefacto miser l'abbate facto, adimpito et observato quanto è tenuto et ragionevelmente, bene è et ne piace grandemente et, non l'havendo facto, nostra intencione et voluntà è satisfacia integre ad esso Zohanne Picinino de quanto gli è tenuto et obligato. Et cossì vogliate opperare faccia. Laude, xxx ianuarii 1451.
Cichus.