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712. Antonio Eustachi a Francesco Sforza 1451 gennaio 17 Bereguardo

Antonio Eustachi denuncia a Francesco Sforza che a Bereguardo sono cadute quaranta braccia del muro della darsena. Che esso fosse pericolante, egli ne diede avviso alle autorità pavesi; tutto si esaurì nella visita dell'ingegnere del comune che preventivò una spesa di 35 fiorini, spesa che, dopo la caduta del muro, è sestuplicata.

Illustrissime princeps et excellentissime domine, et cetera
Sonto avisato da Iacobo, mio figliolo, da Pavia siando heri qui zonto a Belreguardo, che del muro della darsina di verso la citade n'è caduto braza xl, lo qual non sarebbe caduto, se questa state passata gli fosse stato proveduto per la comunitade de Pavia, alla qual spectava la dicta spesa, e la qual cosa più fiate e fiate ho ricordato et facto aricordare cossì a quelli dala provisione como a tutti li officiali e, fra li altri, al magnifico Oldrago da Lampugnano, vostro consciliero, et a Lanzalotto del Mayno, mandati lì a Pavia per la casone dela qual la signoria vostra se dice ricordare. E tanto per mi fui instato dicendo, se non gli fosse proveduto, andareve per terra il dicto muro et unde se spendirebe uno dinare, se ne spendirà x. Et gli fo mandato lo ingiero della comunità a vedere la spesa che gli andava, la qual montava fiurini xxxv, e pur altro non fui facto, dato che, mentre io stesse lì a Pavia, più volte lo feci ricordare et, como gli disse, cossì è seguito e se lo farano mo' conzare per sey volte xxxv se ne affaranno. Della qual cosa ne ho voluto avisare la excellencia vostra, perché, non siando levato il dicto muro, sta la dicta darsina ad gran periculo, perché se pò dire che sia aperta, et de ogni danno li accadesse, non gli siando provisto, alla signoria vostra me ne scuxo. Alla excellentia vostra propiamente me rico- mando. Data Belreguardi, xvii ianuarii 1451.
Eiusdem vostre dominationis fidelissimus servitor Antonius de Eustachio, miles.