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732. Francesco Sforza al luogotenente, al podestà, al referendario e al tesoriere di Cremona 1451 febbraio 3 Lodi

Francesco Sforza esprime al luogotenente, al podestà, al referendario e al tesoriere di Cremona il suo disappunto per avere essi disposto che, per riscuotere 100 ducati, il condottiero Antonio Landriani avrebbe dovuto portarsi nel contado di Cremona. Ordina che gli siano versati direttamente e in Cremona.

Locumtenenti, potestati, referendario et thesaurario Cremone.
S'è gravamente doluto cum nuy el strenuo Antonio da Landriano, nostro conductero, che de dinari quali havimo assignatili ne resta havere circha ducati cento, et che per niuno modo pò consequire el pagamento suo, et che vuy gli haveti assignati dicti dinari in lo contado de Cremona; per la qual cosa è necessario che luy mandi uno deli suoi ad riscoterli, et che anchora non è certo per questa via. Il che, quanto sia licito et honesto ch'el dicto Antonio mandi ad rescotere dicti denari, lo volimo lassare in vostro iuditio, et maravigliamose grandemente de vuy che fatiati questo, perché poteti comprendere et cognoscere questo non essere offitio de Antonio, et che ad luy non aspecta rescotere dinari. Pertanto volimo et ve commandiamo debiati, subito recevuta la presente, provedere in modo et forma che il dicto Antonio habia contanti li dicti dinari, come è debito et iusto, et non tractarlo ad questo modo, perché poteti essere certi che non vi dagemo provisione né ve havimo messi ad quelli offitii per fare simili portamenti. Siché vogliati fare in modo che il dicto Antonio sia satisfacto integramente et nuy non habiamo più querella né materia de scrivere più sopra ciò. Laude, iii februarii 1451.
Iohannes.