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747. Francesco Sforza agli Anziani di Parma 1451 febbraio 2 Lodi

Francesco Sforza dice agli Anziani di Parma di avere sentito da Atanasio Ferrari e Antonio Pisotto, loro ambasciatori, del grave (superiore a quello concordato) carico di gente d'arme che la città deve sopportare. Il duca confessa che anche a lui pesa grandemente, più che forse non credite, ma le necessita gli impongono tali superiori richieste. Per quel che concerne i cavalli, abbiano pazienza. Per il resto stiano a quanto sarà loro riferito dagli ambasciatori.

[ 159v] Anzianis civitatis Parme.
Sonno venuti a nuy li vostri oratori, Atanaxio cioé et Antonio Pisotto, li quali havemo veduti voluntera, in verità et per respecto de voy l'haviti mandati et per la loro virtute et sufficientia, et inteso diligentemente quanto ne hano voluto exponere et dire per parte vostra. Et perché, fra l'altre cose, ne hano exposte la graveza dele gente d'arme, et richieste cum instantia che gli vogliamo provedere per la observantia del capitulo che parla de ciò, ve dicemo cossì che omnino volimo ve siano observati li capituli, senza mancamento alcuno; et siate certissimi che ogni vostro gravamento multo ne pesa et multo più che forsi non credite. Ma considerato che tale caricho non è proceduto per voluntà nostra ma per necessità, non havendo nuy potuto fare altramente, ve confortiamo ad havere patientia anchora, fino atanto che gli provederimo et ve mandarimo el numero et quantità de quelli cavalli vorrimo gli alozano perché fine a mo' non l'havimo potuto deliberare né dare diffinitive el numero alli vostri ambasiatori, rendendoci certissimi che, quando saperite el rispecto che ce ha mosti et move ad tenergli lì, restarite contenti nedum dela summa, dela qual serite avisati preste, ma de multi più, se più gene volissemo mettere, tanta confidentia havimo nel'amore, carità et benivolentia, quale sempre havite portata et portate al stato nostro, che devete reputare vostro.
Alle altre parte dele ambasate facte, havimo resposto ali ambasiatori vostri, ali quali crederite quanto ala persona nostra in referendo; et s'è scripto al nostro commissario lì che exequisca quanto gli havimo ordinato per nostre lettere circa le richieste vostre. Et li havimo mandate le richieste vostre cum le risposte da essere exequite, secundo la mente et voluntà nostra, como havimo dicto. Laude, ii februarii 1451.
Cichus.