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8. Francesco Sforza a Giovanni e Guglielmo di Monferrato 1450 ottobre 6 Milano

Francesco Sforza ringrazia il marchese di Monferrato e suo fratello Guglielmo per la restituzione dei beni ad Antonio da Lignano. Circa il possesso di Refrancore chiede che esso sia consegnato a Marco Corio.

Marchioni Montisferrati et domino Gulielmo, eius fratri.
Illustris et excelsi domini tanquam fratres carissimi, da nui è ritrona[to] Marco Coyro, nostro cancellero, lo quale ne ha riferito dela bona disposicione delle signorie vostre circa'l facto della restitucione del beni de quello Antonio da Lignano, nostro citadino milanese, de che ne rengraciamo le signorie vostre grandemente. Et perché dicto Marcho ne ha referito havere havuto dale signorie vostre uno Martino da San Sebastiano essere tenuto ala dicta restitucione, de che pregamo e et (a) confortiamo le signorie vostre che vogliano provedere che al dicto Antonio sia effectualmente satisfacto. Et siando dovere et rasone che esso Martino sia tenuto ala dicta restitucione, como el dicto Marco ne referisce, ve piaza per quella più aconza via et expediente ve parerà dicto Antonio sia effectualmente satisfacto per modo non habiamo più ad scrivere ale vostre signorie sopra ciò.
Al facto de Refrancho, dicemo che havemo più volte scripto et mandato [ 2v] a dire a boca ale signorie vostre circa el facto del pigliare dela possessione del dicto loco et perfino qui non è stato facto cosa alcuno, per benché (b) crediamo non habia mancato dale sue signorie, ma da quello el tene, pur havendone mò ultimamente referito Marco predicto che le signorie vostre lo farano consignare ad qualuncha nostro mandato. Pertanto pregamo le signorie vostre che lo piza de farlo consignare dicto loco a Marcho predicato, qual mandiamo là per dicta cagione, como da lui intenderà le signorie vostre, al qual piaza ale signorie vostre in quello gli referirà per nostra parte darli fede quanto ala nostra propria persona. Mediolani, vi octobris 1450.
Cichus.


(a) Così in A.
(b) Così in A.