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84. Francesco Sforza a Bolognino Attendoli 1450 ottobre 17 Milano

Francesco Sforza vuole che Bolognino Attendoli, castellano di Pavia, ordini a Giacomo che dopo tante inutili promesse dia a Francesco da Sant'Arosio le sue botti rimaste nel castello di Sant'Angelo Lodigiano.

Bolognino de Attendolis, castellano Papie (1).
Nui havemo scripto et facto dire più volte ad Iacomo vostro et nostro che volese far dare et restituire al nobile dilecto Francesco de Sancto Arosio quelle soe botte ch'erano dentro lo castello de Sancto Angello quando nui l'havessemo, al qual Francesco noy gli prometessimo largamente farglilo restituire. Et sempre lo dicto Iacomo l'ha menato ala longa et datogli bone parole et finaliter non gli ha may voluto dare le dicte botte, la qual cosa crediamo et rendemone certi questo non proceda né sia de vostra intencione né voluntate. Et pertanto volemo debiati ordinare e comandare al dicto Iacomo che omnino debia dare et restituire le dicte botte sue al predicto Francesco o a qualunche altro suo meso et che non debia dargli più bone parole et longheza ma brevissimo effecto, perché simile gente, che sonno boni citadini de questa nostra cità, se doveriano vedere volentera et acarezargli et non tractargli et fare cum loro como se fossero homini della villa. Et in questo vogliategli provedere in tal modo che noy no (a) habiamo più querella né fatica de scrivervi più. Mediolani, xvii octobris 1450.
Cichus.


(a) Così in A.

(1) Identificato come Gian Matteo Attendoli detto Bolognino (cfr. SANTORO, Gli uffici, p. 612).