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89. Francesco Sforza al referendario di Pavia e a Gracino da Pescarolo 1450 ottobre 17 Milano

Francesco Sforza vuole che il referendario di Pavia e Gracino da Pescarolo si facciano dare da Bacino Della Croce quanto gli consegnò il defunto Giacomino da Castellazzo e diano tutto al famiglio Angelo da Caposilvi.

[ 20v] Referendario (1) et Gracino de Pischarolo.
Iacomino dal Castellacio, nostro fameglio, inanzo che moresi de parechi mesi, lassò in le mano de Bacino della Croce, citadino de quella nostra citade, duy lecti cum li suoi fornimenti et altre cose assay. Et, perché tucte queste cose spectano ad nuy, volimo, recevuta questa, debiati mandare per lo dicto Bacino et tenete tucte quelle migliore vie et modi ve parerà et cum paura et dargli sacramento et fati trovati la veritate de tucte quelle cose che luy havesse del dicto Iacomino, le quale volemo debiate dare et consignare a qualunqua messo de Agnolo de Caposelvi, nostro famiglio, presente portatore, perché le havemo donate et concedute al dicto Agnolo. Et in questo facto non gle lassate mancare niente per far che la dicta robba se retrove tutta. Data Mediolani, die xvii octobris 1450.


(1) Non identificato (la carica è segnalata da SANTORO, Gli uffici, ma dal 1459).