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1. Francesco Sforza a Pasquale Malipiero 1450 dicembre 19 Lodi

Francesco Sforza dice a Pasquale Malipiero di credere al suo dispiacere per i danni arrecati dai fanti di Rivolta. Assicura, poi, che, se anche il famiglio non è ancora ritornato, provvederà alla restituzione dei cavalli.

[ 16r] Laude, die xviiii decembris 1450.
Domino Pasquali Maripetro.
Havemo recevute le littere vostre responsive alli damni et inconvenienti fano quelli fanti da Rivolta et inteso quanto per quelle la magnificentia vostra scrive. Ve respondimo che crediamo et siamo certi ve dispiace et recrescene i modi quelli tengono et sonno contra la mente et voluntà vostra et che gli provederite et farite quanto scrivite, perché similmente faramo noy quando li nostri commectisseno simili inconvenienti et damni neli luochi et iurisditione vostra et non che crediamo quanto scrivite, ma ce rendiamo certissimi opere et effecto farite quello et tanto più che non se vole né puote scrivere, aci simili inconvenientie non occurrono, che sonno mal facte con demostratione ve dispiaccia, come debitamente se dé fare.
Ulterius, acci la magnificentia vostra non pilgli admiratione alcuna de quello familglio de Anastagio, quale non è ancho tornato, ve advisamo che havemo mandato uno dei nostri trombetti de là, dapoi che se diceva havere quilli cavalli, perché alloggia là et siamo certificati che i cavalli sonno ad Castelionione in mano de altri homini d'arme, alli quali scrivemo per modo i cavalli se restituiranno et provederimo opportunamente accioché questo facto haverà effecto debitamente et bene. Laude, 19 decembris 1450.
Cichus.