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1066. Francesco Sforza a Bartolomeo e a Pierino della Somaglia 1451 luglio 3 Cremona

Francesco Sforza ripete a Bartolomeo e a Pierino, padre e figlio, della Somaglia di indurre Giovanni Dalmeno a restituire le bestie, dategli in Soccida da Bevilacqua da Verona o di rendergliene in danaro il valore.

Spectabilibus Bartholomeo et domino Petrino militi, patri et filio dela Somalia.
Ve scripsimo altre volte che certe bestie, date in socido per Bevilaqua da Verona, nostro homodarme, a Iohanne d'Almeno, habitatore nel loco dela Somaglia, quale bestie poy vendette ad Bassano Gobbo, che sta a San Colombano, habitatore similmente nel dicto loco, le dovesti fargli restituire, overo fargli pagare como alora podesti per le dicte nostre littere intendere. Il perché intendimo per quello ne dice dicto Bevilaqua, che non gli haviti facto né l'uno né l'altro; parendone honesto che non debbia perdere la roba sua, imo che la possa torre dove la trova, maxime essendo venduta illecitamente, vi dicimo che li faciati rendere dicte sue bestie liberamente, overo fargli pagare, ita che più non vi habbiamo a scrivere per questa casone. Data Cremone, iii iulii 1451.
Cichus.