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1070. Francesco Sforza a Giorgio Annoni 1451 luglio 3 Cremona

Francesco Sforza, non tollerando che i suoi homini siano sforzati per nessuna persona, ordina a Giorgio Annoni di portarsi sul posto e portar via da dove si trovano i fanti di Giovanni Dalla Noce e 100 cavalli, sistemandoli ad Annone o in altro luogo. Gli ingiunge, poi, che se quelli del Monferrato si portassero a far danno sulle terre sforzesche si disponga a difenderle.

[ 239r] Georgio de Anono.
Te mandiamo qui introchlusa la copia de una littera che ha scripto Filippino de Annono al locotenente nostro de Alexandria, ad ciò che tu possi bene intendere como sonno passate fino in quella hora le cose dal canto de là. Et perché nuy non intendimo per niente che li homini nostri siano sforzati da nissuna persona, havimo delliberato che tu debbie andare ad transferirte personalmente in quelle parte nostre de Alexandria; et volimo che tu togli tucti quelli fanti che sonno dal canto dellà de messer Iohanne dalla Noce, et cussì fino ad 100 cavalli che sonno alogiati in quelle terre de Alexandria delli nostri quali parrirà ad ti, et andaray cum li dicti cento cavalli et fanti ad stare ad Annono o in altro loco, dove meglio parerà ad ti. Et venendo quelli del signore marchexe de Monferato o del signore Guiglielmo suso lo nostro terreno ad fare damno alli homini nostri, volimo et commandiamote che tu debbie deffendere et adiutare dicti homini nostri con tucto quello sapperay fare et dire, et sia chi se voglia. Ma guarda, per quanto hay cara la gratia nostra, che a petitione né a parole de homo del mondo tu non te movi ad fare cosa alcuna fuora del territorio nostro, perché nuy te mandiamo là per guardare et deffendere el territorio et homini nostri, quando alcuna persona fusse tanta temeraria che in suso el nostro terreno volesse fare alcuna cosa dishonesta contra li homini nostri; ma innanzi che tu ti movi ad fare cosa alcuna vogli intenderte cum lo nostro locotenente de Alexandria el quale è informato della cosa, perché s'el signor marchexe de Monferato o el signor Guiglielmo gli provederanno non bisognarà ti movi ad fare cosa alcuna, ma non provedendo et che pur prosequino ad damnificare li nostri suso lo nostro terreno porray poy seguire quanto dicimo de sopra et più oltra, quanto te parerà debia rechiedere el bisongno. Data Cremone, die iii iulii 1451.
Cichus.