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1099. Francesco Sforza a Giovanni Boldizoni 1451 luglio 12 Cremona

Francesco Sforza richiama a Giovanni Boldizoni i doveri di chi ha l'officio che lui ricopre, e richiama i sotterfugi ai quali si ricorre per non denunciare o denunciare reticentemente i morti di peste.

[ 246r] Iohanni Boldizono, officiale super peste Mediolani.
Havemo recevuto a questi proximi dì più toe lettere sopra li advisi dela peste dele quale te ne commendiamo, perché non ne poteresti fare cosa più grata como ad certificarce de zorno in zorno segondo passa la fazenza. Ma perché siamo certificati che assai fiade molti più ce morano che non fi dato in lista et molti se sepellissono in casa et anche de molti se tase che non ficeno pubblicati. Molto se dolimo, né sapemo se proceda da malitia o da negligentia, o che tu forsi anchora fossi ingannato. Ma sia como se voglia, in ogni modo ce dole fine al'anima el caso de quella nostra carissima città et molto più quando non possimo sapere el vero per meglio sapere quanto et como sia da provedere. Per la qual cosa, havendote noi deputato ad quello officio perché tu fazi con diligentia et diritteza quanto hay ad fare, te carichamo che tu te vogli studiare de sapere el tucto et avisarce del vero et fare tucte le provisione possibile ad reparatione de tanto male, con participatione de inteligentia del nostro Consiglio et deli deputati. Cremone, xii iulii 1451.
Cichus.