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1102. Francesco Sforza a Tommaso Tebaldi da Bologna e al vicario episcolape di Como 1451 luglio 12 Cremona

Francesco Sforza ordina a Tommaso Tebaldi da Bologna di estromettere dall'ospedale di San Gottardo tal Francesco d'Arluno, rimettendovi Giovanni da Garbagnate, sì che il monastero cremonese di San Giuliano non ne soffra alcun pregiudizio.

[ 246v] Thome de Bononia.
Havimo inteso per la lamenta che ne ha facta el venerabile don Michele da Sesto, abbate del monastero de San Iuliano de quella nostra cità, che de alchuni (a) de suo dato et facto hanno caciato fuora del hospitale de San Gottarde de quella dicta cità, chi è membro d'esso suo monastero, uno Iohanne da Garbagnate, quale havea constituito in ministro et hannoli intromisso uno Francesco da d'Arluno senza altra rasone, in suo grande preiudicio et d'esso suo monastero, la quale cosa a noi è molesta. Pertanto te committimo et volimo che essendo cossì debi removere fora d'esso hospitale el nominato Francesco et remettergli el dicto Iohanne da Garbagnate, ellecto sive per luy constituito ministro, ad ciò che non se facia preiudicio ad el predicto monastero nè membri soy. Et demum perché noy operamo el prefacto messer l'abbate in alchune nostre facende, volimo habi per recommendate ogni facenda soa et d'esso suo monastero, ita che in absentia soa siano resguardate et bene tractate. Cremone, xii iulii 1451.
Cichus.
In simili forma, mutatis mutandis, domino vicario episcopatus Cumarum. Data ut supra.


(a) Segue de in interlinea.