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1140. Francesco Sforza a Nicodemo Tranchedini da Pontremoli 1451 luglio 28 Cremona

Francesco Sforza scrive a Nicodemo da Pontremoli di aver saputo che l'abbate di San Bartolomeo di Novara è stato convocato a Roma e corre voce che gli verrà tolta l'abbazia. Se così fosse, Nicodemo supplichi il papa di scegliere una persona della casa ducale. Si rivolga a questo fine anche al cardnale Beneventano.

[ 270r] Nicodemo de Pontremulo.
Ne è stato referrito per alchuni che l'abbate de San Bartolameo della cità nostra de Novara è stato citato in quella corte de Roma per certe imputatione quale gli sono date, per le quale intendimo che per quelli che gli sono adversarii fi cerchato che sia privato d'essa abbatia; dela quale cosa non sappiamo però noy niente, ma te advisamo che se esso, per soy demeriti, venisse ad essere privato d'essa abbatia volimo che sii alla sanctità del nostro signore et gli supplicaray per nostra parte che se degni de non conferrire dicta abbatia ad altri, perché noy consideramo che la sanctità soa se degni conferirgla ad uno de casa nostra, al quale ne havimo dato speranza quando accadesse la privacione d'esso prefato abbate, overo quando vacasse per qualunca altra via, al quale non poteressimo negarglilo. Et similmente ne pregaray el reverendissimo monsignore Cardinale de Benivento in cui mano intendimo essere commisso le rasone del'una parte et dell'altra, che, se accadesse dicta privacione, ch'el voglia solicitare et pregare (a) la sanctità del prelibato nostro signore che se degni non conferirglo ad altro, immo conferrirglo a quello de casa nostra, perché ne farà cosa gratissima et molto acceptissima. Et sopra ciò volimo staghi bene attento, perché se accadesse più una cosa che un'altra possi presto exequire quanto noi te scrivemo. Cremone, xxviii iulii 1451.
Cichus.


(a) Segue el p depennato.