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1211. Francesco Sforza a Gracino da Pescarolo 1451 agosto 8 Cremona

Francesco Sforza rimprovera Gracino da Pescarolo perché vuole costringere la chiesa di Santa Maria di Lomello a pagare alla Camera ducale del grano avuto dopo la morte del padre del duca, rendita di due mulini della chiesa dati in affitto a Giacomo da Gaivano.

Gracino de Piscarolo.
Per parte del prevosto et canonici dela chiesa de Sancta Maria da Lomello ne è stato exposto che gli day impazo et li voli astringere a pagare ala Camera nostra certo grano che loro hebbeno da puoy la morte del'illustrissimo quondam signore duca de Milano passato, nostro padre, de rendete de dui molini de dicta chiesia, alias locato ad lacomo da Gaivano per li dicti preti sub pretextu ch'el prelibato signore voleva succedere al dicto lacomo nel dicto molino; et cossì pare che tu vogli rehavere ala dicta nostra Camera quello (a) che voleva el prelibato illustrissimo quondam signore, il che molto gravandose dicti preposito et canonici, et dicono essere contra rasone. Pertanto ve dicemo, se cossì è, che non gli daghi né lassi dare impedimento né molestia perché non intendemo goldere indebitamente cosa alcuna de chiesia; et fa' per modo non se possano gravare cum rasone. Cremone, ut supra.
Cichus.


(a) quello in interlinea.