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1307. Francesco Sforza ai deputati dell'officio di provvisione 1451 novembre 10 Parma

Francesco Sforza denuncia ai deputati dell'officio di provvisione il grosso danno subito dalla città di Parma a seguito della peste. Ribadisce che si adoperino tutti i provvedimenti necessari per soccorrere gli infermi e liberare la città dal contagio.

Deputatis offitio provisionum civitatis Papie.
Sentiamo cum grande displacentia che quella nostra cità molto fi sbactuta dala pistilentia et non gli fi facta provision veruna, che cede in grandissimo danno d'essa cità et nostro et è in nostro grandissimo affanno, dela qual cosa se maravigliamo; et perché tante volte havimo scripto che se dovesse attendere a bona provisione perché se conservasse la sanità, et pare che non habiati facto niente, che ne dole, et perché non mancho desideramo la salute d'essa cità che la nostra medesma, vi commettiamo et volimo che debiati integramente usare, servare et far servare le provisione poste sopra ciò et li ordini per la conservatione d'essa; et etiam bisognandoli far nova provisione per guardia dela cità et substentatione deli infermi, vogliamo gli la debiati fare, ita che omnino se habia a conservare libera et francha da essa contagione. Et circha questo per el ben vostro vogliati mettere ogni pensiero et industria vostra. Data ut supra.
Cichus.