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131. Francesco Sforza al Regolatore e ai Maestri delle entrate 1451 gennaio 25 Lodi

Francesco Sforza scrive al Regolatore e ai Maestri delle entrate che Antonio Porro, capitano del lago di Como, pretende di avere le due corrobiesse del lago, lamentando che una sia stata data a Giorgio Mazza e compagno. Egli vorrebbe che il duca scrivesse al commissario di Como, Tommaso da Bologna, di revocare la concessione fatta a Giorgio Mazza: il duca rifiuta di farlo, avendo rimessa la vertenza al Regolatore e ai Maestri delle entrate.

[ 46r] Regulatori et Magistris intratarum.
stato da noy Antonio Porro, capitaneo del nostro laco de Como, et, exponendo luy havere havuto per vigore del'incanto del'officio suo ambedue le corrobiesse de laco, se grava dela concessione havimo già prima facta ad Georgio Maza et il compagno de una corrobiessa per loro meriti verso noy, dicendo che pleno iure spectano a luy, como voy devete essere informati. Et, perch'é nostra intentione che non sia preiudicato ale ragione sue, volimo et commectimo a voy, como a quelli che debono essere informati de questa cagione, che facciate ragione al dicto Antonio, ita che non habia iusta cagione de querela, scrivendo et ordinando cossì ad Thomaso da Bologna, nostro commissario de Como (1), como a qualuncha altro quanto vi parirà se debbia observare circa ci . Et, perché luy ne haveva richiesto che scrivessemo a Thomaso che revocasse ogni novità facta del'una de dicte corrobiesse, havimo recusato de farlo et havimo dicto che, post quam la causa è commessa a voy, lassiamo che voy ordinate et scrivate secondo vi parirà, et cossì faciti. Laude, die xxv ianuarii 1451.
Cichus.


(1) Si tratta di Tommaso Tebaldi da Bologna.