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1315. Francesco Sforza ad Antonio Landriani 1451 novembre 10 Parma

Francesco Sforza scrive ad Antonio Landriani in merito a una scrittura riguardante i privilegi di Landriano, oggetto del parere del Consiglio di giustizia.

[ 305r] Spectabili Anthonio de Landriano.
Havimo recevuto le tue littere asieme cum la scriptura qual tu dice essere facta per apparere dal nostro Consiglio de iustitia, sopra la facenda deli previlegii da Landriano; et inteso liquidamente el tucto dicemo, primo al facto del'apparere del dicto Consiglio, che se quella scriptura fusse facta per apparere suo che tu l'havisi havuta inanti che nuy, se ne maravigliaressimo et anche tu debbi pensare che prima l'haveriano mandata a nuy; ma perché tu intendi la cosa segondo che l'havimo per lettere del dicto nostro Consiglio, vero è che feceno una scriptura fra loro per examinarla et bene masticarla et reducerla tra loro a quello che gli paresse honesto et iuridico ma, inante che la potesseno revedere et masticare et concludere, sopravene la peste et remase cossì. Ma sia coma se voglia, a noy non pare honesto, né volimo che, siando la causa commissa al dicto nostro Consiglio et Magistro dele intrate, sia inovato alchuna cosa nanti la determinacione loro; et perché tu dice che sono alchuni che non voriano che tu havesse bene et che te mordeno, et cetera, te dicimo che non havimo homo al mondo né fratelli al'instancia del quale lassassimo tortezare alcchuno, et maxime ti, el quale amemo et havimo carissimo; siché de questo non hay a dubitare. Demum alla parte che tu non te lassaray cerchare l'imbotate, te dicimo che tu non pigli quella impresa, perché non te lo comportarimo che, siando consigliati et persuasi dal nostro Consiglio secreto et tutti li magistrati de fare cerchare ad ogniuno, non volimo che tu rompi questi ordini che saria troppo preiudicio al facto nostro et tale cerchare non già le toe ragione, ma cum preiudicaria ad noy. Concludendo volimo che tu te lassi cerchare et nostra totale intencione è che tu sii cerchato, se bene gli dovessimo venire nuy in persona. Et intende bene questa nostra disposicione et tenela per leze. Data Parme, die x novembris 1451.
Cichus.