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1371. Francesco Sforza scrive ad Antonio Minuti 1451 novembre 20 Cremona

Francesco Sforza scrive ad Antonio Minuti per informarlo di aver disposto il rientro in città del Consiglio e degli altri magistrati, superato ormai il pericolo della peste. Faccia provvista poi di strame, di legna e di altro bene necessario alla famiglia ducale, che è rientrata a Milano per il Natale.

Domino Antonio de Minutis.
Essendo quella nostra inclita cità per divina clementia como intendiamo reducta a bono meglioramento per respecto alla peste, in modo che quasi non gli è più pericolo alchuno, havimo ordinato, como dei sappere, che gli Consegli et altri magistrati et officiali nostri, che erano de fuora, retornino a casa et cossì gli retornarano subito se non gli sono retornati fina al presente. Et perché succedendo la cosa in meglio como speramo, havimo deliberato anchora noy con madonna Biancha et nostri figlioli, retornati a Mediolano in questo Natale, pertanto volimo et te committiamo che fati providere de strame, legne et altre cose necessarie per uso della corte nostra, facendo reponere le legne in la casa lungha, quale è poso la canzellaria et camera de Cicho et in la quale se fece altre fiade canepa, overo stalla, et in la quale se gl'intra per l'andito, dove se va dala corte del'arengo in lo arcivescovato, providendo che le dicte legne se habiano da Cusago et in questo non sia fallo alchuno. Appresso, perché deliberamo havere presso de noy li argenti, vestiti et altre cose che erano in pegno ad Anchona et sono presso quello citadino, volimo che subito le mandi a Lode et faci consignare al nostro referendario lì con la nostra littera qui alligata, per la quale gli scrivimo che gli debia acceptare. Data Cremone, die xx novembris 1451.
Volimo etiamdio provedi de vino como per altre nostre te havimo scripto. Data ut supra.
Cichus.