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1394. Francesco Sforza a Gracino da Pescarolo 1451 novembre 24 Cremona

Francesco Sforza scrive a Gracino da Pescarolo perché provveda che Giulio da Novara sia pagato di quanto ancora deve avere da Augustino Pastore.

Gracino de Pischarolo.
Ne ha cum querela exposto Iulio da Novara che debe havere certa quantità de dinari da uno Augustino Pastore, citadino di quella nostra cità; al pagamento delli quali dinari ne dice essergli renitente perché dicto Agustino lo vede inhabile (a) [ 322v] ad poter litigare, dovendo luy servire al nobile nostro famiglio Gandolfo da Bolongna, cum il quale sta de presente. Et perché non è honesto et mancho conveniente ch'el dicto Iulio perda li dicti suy dinari per tal manchamento, siamo contenti et cussì ti committiamo che habii da ti il dicto Augustino et, constandote ch'el sia debitore d'esso exponente, volimo che summariamente lo astrengi et per omnia iuris remedia, alla integra satisfatione et pagamento de tucto quello che dicto Iulio debi havere, expediendo questo presto et senza litigio. Data Cremone, die xxiiii novembris MCCCCLI.
Iohannes.


(a) Segue ad poter cancellato.