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1492. Francesco Sforza a Missaglia da Ello 1451 dicembre 15 Lodi

Francesco Sforza scrive a Missaglia da Ello, ammalato, sentimenti di conforto inviandogli cose particolari che spera siano di suo gusto.

[ 361r] Missalie de Ello, Mediolanensi.
Papi, nostro camorero, ve ha scripto del vestro malo et dicene che vuy non posseti trovare cosa che ve gusti, né che sia ben facta; la quale cosa ne dispiace assay, unde nuy per questa casone havemo facto fare alcune cossete dal nostro spetiale, le quale credemo ve gustarano, perche sonno facte da bono maestro. Se ve piacerano, haveremo caro ne advisati, perché è de questo et de ogni altra cossa che poremo non altramente mancharanno a vuy quanto faressimo ad una carissima cosa nostra, le quale cose ve mandamo per Martino da Cremona, nostro galuppo, presente portatore. Confortiamove a stare de bona voglia et attendere alla vestra liberatione; il che facendolo ne fareti cossa molto grata. Et sì per noy gli è da fare più una cosa che un'altra, ne advisati, perche lo faremo de bonissima voglia. Laude, die xv decembris 1451.
Cichus.