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1499. Francesco Sforza ad Accorsino Landriani e a Pasino Vignoli 1451 dicembre 16 Lodi

Francesco Sforza affida ad Acorsino Landriani e a Pasino Vignoli la cura dei beni lasciati da Giovanni da Milano alla moglie e al figliastro per evitare che, arrivati occasionali parenti, tali beni vengano dispersi. Compito dei due curatori sarà di fare l'inventario dei beni.

Acorsino de Landriano et Pasino de Vignolis, civibus Mediolanensis.
È passato de questa presente vita, como dovete sapere, lohanne da Mediolano, nostro carissimo familiare, dela cui morte per certo ne havimo recevuto affanno et malencunia assay e molto più che non se crederia, perchè lassando andare ch'el ne fusse fidelissimo, aveva, ultra ciò, molte vtirtute che lo facevano dingno de essere extimato. Et perchè siamo informati che nela sua ultima voluntà ha facto heredi universali la moglie sua et uno suo figliastro. Et deliberando nuy la sua ordinatione habia effecto omninamente per dare ad vedere ad ogniomo che amavemo luy et li suy, maximamente perchè sentimo che sonno alcuni che se gli fanno parenti chi per un modo, chi per un altro ma che sotto colore de parenteza possino manezare a lor modo le robbe del dicto quondam lohanne, havimo electo vuy duy de quorum conscientia et suffitientia et virtute, plene confidimus che vogliati et cussì vi committimo che debiati atendere alla salvatione de dicti beni e robbe et operare che se convertino in utile delli predicti mogle et figliastro de quondam lohanne, senza manchamento alchuno et se forse ne fossero transfugate alchune, como sentimo, atendete alla recuperatione d'esse, aciò non intervenga a questo, como sole intervinire alli altri pupilli et orfani, che se soleno malmenare et maltractare in le robbe loro. Et pertanto in questo [ 362v] usate de vostra solita discretione et consientia del che aquistareti merito et comendatione assay apresso ogni homo et a nuy compiaceriti ultra modo et, per meglio adaptare questa cosa, fareti fare li inventarii et descriptione opportune, ita che niente vada in sinistro, ma se conserve per li prefati, non guardando in fronte ad alcuno chi tentasse fare contra questa nostra voluntà, respondendone subsequenter que principio haveri dato a questa facenda, la quale havimo a core et comittimove per spitiale. Data Laude, die xvi decembris 1451.
Cichus.