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1508. Francesco Sforza al luogotenente della pieve d'Incino 1451 dicembre 18 Lodi

Francesco Sforza scrive al luogotenente della pieve d'Incino rammaricandosi che, da parte di quelli di Incino, siano stati derubati e malmenati quelli della squadra del Mauro per le tasse che dicono di non dovere contribuire con la pieve di Incino, ma con gli uomini di Montebrianza. Il duca ordina che vengano rilasciati uomini e bestiame e sia ridata ogni cosa loro sottratta.

[ 364v] Locuntenenti plebis Incini, et cetera.
Havimo inteso cum despiacere assay che, ad instantia vostra et delli comuni et homini de quella pieve de Incino, sonno stati robati et malmenati quelli della squadra del Mauro et Nibione per casione delle tasse, ale quale dicono non essere obligati ad contribuire cum quella pieve, ma cum quelli del Monte de Brianza, como dicono apparere per sententia data sopra ciò. Et pertanto volimo che subito et senza contraditione alcuna, faciati relaxare l'homini et restituire el bestiame et ogni robba a loro tolta per questa casione, non gli lassando a modo fare simele novitate se non come ve serrà scripto per il nostro Consiglio. Ex Laude, die xviii decembris 1451.
Cichus.