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1529. Francesco Sforza a Giacomo da Camerano 1451 dicembre 21 Lodi

Francesco Sforza manifesta a Giacomo da Camerano la delusione perché Ambrogio Trivulzi non ha versato quello che aveva promesso e per cui ebbe salva la vita; perciò è intenzionato a dar corso alla giustizia.

Ser Iacobo da Camereno.
Havemo recevuto quattro tue littere ne scrivi del facto de Ambroxo de Trivulcio delli raxonamenti hay hauto con Marcho et de quello dice Marcho et Antonio, che è il parere de misere Araxmo et Antonio, cioè da dicto Ambroxio non porria passare vii mila o viii mila florini. Restamo de tuto avisati et commendiamo li modi hai tenuti et la risposta hay facto al dicto Marcho, et respondendo breviter te dicemo che nuy eravamo contenti, pagando Ambroxo quello ha promesso de quello è stato raxonato, de perdonargli la vita; il che facevamo, non per rispecto alli dinari nì anche di Ambroxo, ma per rispecto de meser Arasmo et de Antonio, che cognosimo bene, quanto nostro manchamento sarria de perdonargli la vita per dinari, la qualle cossa non farriamo se non per li respecti havemo dicto. Ma vedendo che vadano per zanze, como ne pare vadano, como tu gli hay dicto, ne serrà licito farre quello ne vorà la iusticia, et cussì farremo et tochi la vergogna et il danno ad chi se volle, la qualle cossa faremo malevolentera per rispecto de dicto meser Arasmo et Antonio; tamen ne parre hormay esser scusati, siché ne avisa della ultima dispositione soa, aciò sapiamo questo habiamo ad farre, avisandoti che non volimo uno dinaro, mancho de quello è stato rasonato. Del facto de Beltramo restamo advisati, ad che non facemo altra resposta. Data Laude, die xxi decembris 1451.
Cichus.