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1543. Francesco Sforza a Giovanni Ludovico Pallavicino 1451 dicembre 22 Lodi

Francesco Sforza scrive a Giovanni Ludovico Pallavicino che non gli pare giusto che Lazzaro Albanese si incolpato di avere trattenuto un porco oltre a quello fatto restituire dai suoi famigli; tanto più, perché egli si dice disposto ad un confronto per riaffermare la sua verità.

[ 372v] Domino Iohanni Ludovico Palavicino.
El è venuto qui da noy Lazaro Albanese, homo d'arme de Roberto nostro nepote, presente exhibitore, quale ne dice che, havendo li soy famigli tolto uno porco alli homini vostri contra soa sapputa, esso l'ha facto restituire, ma pare che vuy lo inculpati che'l ne habia havuto un altro et per questa casone gli haveti facto retenire la taxa soa, del che luy se excusa che may non ne hebe se non quello solo; et de questo dice volcene stare a parangone. Pertanto, non parendo a noy che sia licito che, non havendo luy facto el male debba portare la pena, ve confortiamo che non havendo indicio sufficiente che dicto Lazaro habia havuto quello porcho, gli faciati respondere della taxa soa, ma ve sforzati informarvi del vero, che quelli sono colpevoli portino la pena. Laude, xxii decembris 1451.
Iohannes.