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155. Francesco Sforza al referendario di Cremona [Giovanni Ceno da Varese] 1451 gennaio 30 Lodi

Francesco Sforza ordina al referendario di Cremona di consegnare ad Andrea da Pisa i due mulini che ultimamente aveva la moglie di Zannello, ora risposatasi e portatasi nel mantovano, e si faccia dare da Andrea fructi et proventi como a vero patrono et possessore.

Referendario Cremone (1).
Considerato quanto tempo ne ha servito Andrea da Pisa et le sue opere et meriti verso nuy et stato nostro et essendo informati come la mogliera che f de Zannello, nostro famiglio, s'è remarita et andata in mantoana et menato seco li figlioli, sperando ch'esso Andrea anco per l'avenire opererà come ha sempre operato, gli havemo dato, concesso et donato (a) quelli dui molini sonno a Casteleone, tenuti già per esso Zohannello et fructati et posseduti poi tanto tempo per la mogliera et figlioli, che ne pare havere facto el nostro debito, havendo fructati como ha questi molini et havendo tanto de quello de Zohannello che posseva comodamente vivere et bene. Siché volimo, te commettemo et commandamo che al prefatto Andrea o altri per lui, exhibitor presente, debbi far consignare dicti mulini et le sue pertinencie et far respondere di fructi et proventi como a vero patrono et possessore, comenzando in calendo de febraro proximo a venire et prosequendo a nostro beneplacito. Laude, xxx ianuarii 1451.
Cichus.


(a) Segue per la mogliera et figlioli, che ne pare havere facto el debito nostro, havendo fructati depennato.

(1) Identificato come Giovanni Ceno da Varese (cfr. SANTORO, Gli uffici, p. 411).