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1555. Francesco Sforza a Luchina Dal Verme 1451 agosto 23 Lodi

Francesco Sforza vuole che Luchina Dal Verme ordini che vengano liberati Giacomo, Giovanni Petro della pieve di Incino detenuti nella rocca di Monguzzo, detenuti dal castellano contro gli ordini ducali.

[ 301r*] Domine Luchine de Verme.
Se recordiamo de havere altra volta scripto ala magnificentia vostra dela liberatione et relaxatione de Iacomo et Iohanne Petro dela pieve de Incino, destinuti in la rocha de Mongucio già tanto tempo passato, como la magnificentia vostra è bene informata et siamo certi che vuy gli siati stato de bono animo per respecto, ma quello castellano per cossa gli sia stata scripta non ha may voluto obedire; che non sapimo ad che fino l'habia facto, benché credimo l'habia facto per mostrare de voler sapere più che a luy non bisongnia. Pertanto, considerato quello havimo dicto, pregamo, confortiamo et caricamo la magnificentia vostra quanto più possimo et sapimo che voglia subito ordinare cum effecto in quello modo et via che vi parerà, che senza altra exceptione, repplicatione li predicti siano liberamente relaxati; et se deveranno pagare cosa alchuna al dicto castellano, gli pagarimo molto bene, overo gli darimo tal (a) sigurtà che luy sarrà ben contento del facto loro, pregando la magnificentia vostra che in questo se deporti in modo como siamo certi farrà, che non habbiamo materia scriverne più, prima per honore et rispecto nostro et più perché anchora costoro anchora loro insime cum la magnificentia vostra et li altri nostri, sentano la parte sua della gloriosa et trihunfacte victoria de Mediolano. Et certamente creda la magnificentia vostra che non ne porria far cosa che più grata et acepta ne fusse de questa per una volta. Data Laude, die xxiii augusti MCCCCLI.
Cichus.


(a) Segue questo depennato.