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1558. Francesco Sforza a Isnardo Malaspina 1451 agosto 24 Lodi

Francesco Sforza scrive a Isnardo Malaspina di aver saputo dal luogotenente di Alessandria dello ascalamento, fatto da due uomini d'arme del marchese di Monferrato del luogo detto La Moglia. Lo informa di aver chiesto al marchese e a suo fratello se ciò è avvenuto con il loro consenso o no; in tal caso vuole vengano puniti i due uomini d'arme.

Domino Isnardo Malaspine.
Per le littere del nostro locotenente de Alexandria habiamo (a) inteso lo ascalamento ve hanno voluto fare Mambrucio et Zohanne Zerone, homini d'arme del'illustre signor marchexe de Monteferato, ad quello vostro luocho chiamato La Moglia, et quello haveti richiesto per vostro soccorso. Ve avisamo che ne recresse assay esso acto facto contra vuy, et intencione nostra è de non comportarlo per alchuno modo, et per questo mandiamo uno nostro al prefacto signor marchexe et signor Guilielmo per sapere se cossì è soa intencione che ve sia facto nocumento et ad avisargli che, quando cossì fosse de soa intencione, che noy siamo omnino disposti de deffendervi per fina a mettergli ogni nostra facultà. Ma se dicto ascalamento ve è stato facto contra sapputa et voluntà loro, che crediamo vogliano punire et castigare essi prenominati homini d'arme et providere per modo che non ve sia facto impedimento alchuno contra esse vostre cose, el che non patiressimo per modo alchuno, del che per vostro contentamento ve ne habiamo voluto scrivere, perché sappiati la intencione et disposicione nostra firmamente. Laude, xxiiii augusti 1451.
Cichus.


(a) habiamo ripetuto.