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159. Francesco Sforza al podestà e al referendario di Piacenza [Nicol de Calcaneis] 1451 gennaio 30 Lodi

Francesco Sforza vuole che il podestà e il referendario di Piacenza indaghino sui piacentini che dopo la morte di Filippo Maria Visconti hanno accaparrato luoghi, entrate e giurisdizioni spettanti alla Camera ducale. Individuino chi sono gli usurpatori e quali sono i beni che essi faranno restituire alla Camera ducale. Se qualcuno pretendesse di averne diritto, lo informino distintamente, in modo che il duca possa provvedere a quanto serà necessario per lo ben dela Camera ducale.

Potestati (1) et referendario Placentie (2).
Semo certificati che molti centilhomini et altre persone de piasentina occupano et se hanno usurpate in sé de molti lochi, intrate, cose et iurisdicione dapoy la morte del duca proximo passato, quale debitamente cum rasone spectano ala Camera nostra. Pertanto volimo che, subito recevuta questa, vediati intendere qualli sonno quilli cose, intrate et iurisdicione ne sonno occupate et chi sonno quilli le occupano et tignati modo reintegrarle ala Camera nostra in quello modo et forma [ 52r] ch'erano al tempo del prefato duca. Ma, se gli fosse alcuni che havesse de quello tenano donacione, concessione over gratia da nuy vel se pretendesero havere altra ragione, volimo che de ci ne debiati avisare distinctamente, per modo possiamo intendere la cosa chiaramente et provedere a quanto serà necessario per lo ben dela Camera nostra, intendendo etiandio cossì de quelle cose che sonno state usurpate per quelle dela magnifica madona Luchina dal Verme como dele altre. Laude, xxx ianuarii 1451.
Iohannes.


(1) Non identificato (la carica è segnalata da SANTORO, Gli uffici, p. 489, ma dal 1451 agosto 1).
(2) Identificato come Nicol de Calcaneis (cfr. SANTORO, Gli uffici, p. 491).