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1611. Francesco Sforza ai consoli, al comune e ai deputati di Cremona 1451 settembre 13 Lodi

Francesco Sforza comunica ai consoli, al comune e ai deputati di Cremona che il marchese di Mantova gli ha richiesto di dare la cittadinanza di Cremona a Bartolino Sacco da Piadena, ai suoi figli e discendenti. Il duca vuole che non vi sia norma, statutaria o d'altro tipo, che si opponga a tale concessione.

[ 317r*] Consulibus et comuni et hominibus deputatis civitatis Cremone.
Lo illustre signor messer lo marchexe de Manta, nostro locotenente, et como fratello carissimo ne ha facto richiedere che per sua summa complacentia et singulare piacere vogliamo far creare citadini de quella nostra cità Bartolino Sacho da Piadena et figlioli soy et descendenti in bona et valida forma, et cum tanta instantia ce richiede questo la sua signoria, che per certo non ne pare gli sia da essere denegato. Per la quale cosa ad noy non poresti più gratificare como ad compiacere de questo al prelibato signor messer lo marchexe et cossì ve caricamo (a) de bona voglia, senza contradictione alcuna, et volimo lo faciati. Et a questa nostra (b) dispositione (c) non obsti statuto né ordine né constitucione alcuna disponente che qualuncha debba essere facto cittadino, prima facia hedificare una stantia de valuta de c fiorini, maxime havendo lui XI libre, segondo siamo informati, comprato in quella nostra cità una stancia de molto più pretio che c fiorini. Ceterum, perché in tale creacione de citadini forse se reducerà le spese et graveze contingente al dicto Bartolino de Piadena ala cità ne pare ragionevele et volimo che, per la parte dele graveze et spese, quale equamente tocano al dicto Bartolino in Piadina, el comune et homini de Piadena siano sgravati et sia facto debitore dove venirà ad stare. Fareti adoncha como havimo sopradicto. Laude, xiii septembris 1451.
Cichus.


(a) Segue lo faciati depennato.
(b) nostra ripetuto.
(c) Segue Laude viii septembris 1451 depennato.