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165. Francesco Sforza al podestà di Borgomanero, a Battista de Burgo e a Giovanni Varolo 1451 gennaio 30 Lodi

Francesco Sforza ordina al podestà di Borgomanero di amministrare sommaria e sollecita giustizia ai cittadini di Novara che si sono lamentati, perché, volendo rivendicare i loro diritti a Cerano, hanno ottenuto solo lungaggini.

Potestati Burghimayneri (1).
Ne è facto querella per parte de alcuni nostri citadini de Novara che, dovendo havere loro denari et havendo ad fare altre facende con deli homini de quella nostra terra de Cerano, et non gli è per ti ministrato iusticia como se doveria et pare che tu gli daghi parole et li vadi menando ala longa, la qual cosa, essendo cossì, è contra la mente et voluntà nostra. Et pertanto volemo che in ogni cosa debbi ministrare rasone summaria et expedicta ad qualuncha citadino della cità nostra de Novara havesse ad fare cosa alcuna in quella nostra terra, siché non habbiano casone gravarsi che nele terre nostre proprie gli sia negato iusticia et che possano conseguere il debito loro. Et provedi in modo non habbiamo più querella de questo facto, perché ad noy saria molesto et ne bisognaria provedere per altra via. Laude, xxx ianuarii 1451.
Cichus.
In simili forma scriptum fuit potestati Olegii (2) et Cerrani (3). Data ut supra.
Cichus.


(1) Non identificato (la carica è segnalata da SANTORO, Gli uffici, p. 310, ma dal 1451 aprile 1 con Antonio da Rodi).
(2) Identificato come Battista de Burgo (cfr. SANTORO, Gli uffici, p. 304)
(3) Identificato come Giovanni Varolo (cfr. SANTORO, Gli uffici, p. 311).