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166. Francesco Sforza a Giovanni da Tolentino 1451 gennaio 30 Lodi

Francesco Sforza vuole che, dato il pessimo stato delle strade da Pizzighettone a Cremona, Giovanni da Tolentino interroghi l'ufficiale che ne è addetto perché spieghi come mai non abbia fatto nulla, sia fuori sia dentro Cremona. Volontà del duca è che non habbia salario e comunque impone che si riparino le strade.

[ 53v] Domino Iohanni de Tolentino.
Perché, intendendo che da Pizgettono ad Cremona è una pessima et mala via quanto se potesse, vorramo intendessi quello officiale dele strate (1) è lì et savere perché è che dentro in la cità et anche de fuora non ha facto niente, secondo noy intendiamo, o non sa o non vole et quale sia la soa voluntà non'l sapiamo, ma la nostra voluntà è non habbia salario, et non facendo choelle e non sapendo fare, perché, como sarimo advisati, gli provediremo poy noy opportune et bene. Laude, xxx ianuarii 1451.
Et piaceve fare aconzare quelle strare per ogni modo. Data ut supra.
Cichus.


(1) Identificato come Giovanni Cipelli (cfr. SANTORO, Gli uffici, p. 414).