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1663. Francesco Sforza al capitano della Martesana 1451 settembre 19 Lodi

Francesco Sforza ripete al capitano della Martesana di esigere che vengano dati i denari necessari per il carezo del castello di Milano e della fortezza di Cassano, ricordando che nessuno è esente; vuole che inoltre, siano mandati per i lavori di Cassano cento guastatori a cinque soldi al giorno.

[ 328v*] Capitaneo Martesane.
Più e più volte ve havimo scripto et caricato che, attenduta la importantia del carezo del nostro castello de Milano et cossì la forteza de Cassano, procedesseve virilmente et cum presteza ad exigere li denari del carezo predicto segondo la ordinacione de Filippo de Anchona, deputato superinde, et a luy respondesseno dicti denari, et ulterius dovessino fare mantenere tre cara al lavorero de Cassano per el vicariato da Melzo e Vimercato; in le quale cose ve seti portato cum grande lenteza et tepidità et che molto ne spiace et rencresse. Et perché allegati che molti recusano contribuire alli dicti carezi sotto protesto che siano exempti, ve dicimo, et per le presente ve chiarimo che nostra intencione non è che niuno sia exempto da questi carezi, et cossì ve commettimo et comandiamo che debiati procedere alla exactione delli denari del carezo per lo castello de Milano mensualmente et responderne ad Filippo, como havimo sopra dicto, et similiter ad fare continuare quelle tre carra al lavorerio de Cassano; et questo senza veruna exceptione non obstante alchuna cosa in contrario, non reservando in questo veruno exempto, et sia chi se voglia, per questi carezi tanto. Et perché intendiati questa essere totale nostra intencione havimo sottoscripta la presente de nostra propria mano. Ceterum, volimo che mandati al nostro lavorerio de Cassano cento guastatori per quello tempo li faremo lavorare, ali quali volimo far dare soldi cinque al dì per ciaschuno; et questi toritili nel capitaneato de Martesana reservato el Monte de Brianza, per la forteza de Montebarro hanno ad fare, havendo advertentia in torgli neli lochi più netti et mancho suspecti de peste ve sia possibile. Data Laude, die xviiii septembris MCCCCLprimo.
Franciscus Sfortia Vicecomes manu propria subscripsit.
Cichus.