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1710. Francesco Sforza a Giovanni Mauruzzi da Tolentino 1451 settembre 26 Lodi

Francesco Sforza scrive a Giovanni Mauruzzi da Tolentino che le lettere ducali devono essere consegnate unicamente nelle mani del famiglio di Mellio Segafino. Quanto alle lamentele dei dazieri circa le licenze delle merci, ribadisce che esse si devono fare, ad eccezione del bestiame vivo e delle biade: per quest'ultime le licenze continueranno a essere rilasciate da Angelo Lombardo.

[ 339v*] Iohanni de Tolentino.
Heri recevessemo tre vostre lettere, ale quale respondendo et, prima, alla parte che non habiate trovato il fameglio de Mellio Segafino a casa, dicemo ne recresce, ma credimo che alla receputa de questa l'haveritti havuto et datogli le nostre littere. Et se pur a caso non l'haveriti havuto, dicemo che esse nostre lettere debiate tenere fin ala venuta soa et tunc presentaritele et consignaritele dicte nostre lettere. Al'altra parte che ne scriveti dela lamenta che fanno li datieri, perché sonno impedite le mercantie, et cetera, dicemo che nuy siamo contenti che se faciano le licentie de ogni mercantie et robbe, excepto che dele biade et delo bestiamo vivo, del che ne poderiti anchora avisarne el capitaneo nostro Angelo Lombardo et li altri officiali nostri dove bisognaxe. Ad una altra parte vero che ne scrive ser Iacomo da Camerino, vostro cancellero, de quelli citadini che se aggraveno de andare a tuore le licentie dele biade da Angelo Lombardo, dicemo che non hanno puncto ad aggravarse, immo vogliamo nuy che sia observato quanto havimo ordinato. Data Laude, die xxvi septembris 1451.
Cichus.