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1712. Francesco Sforza al commissario di Como 1451 settembre 27 Lodi

Francesco Sforza informa il commissario di Como d'aver scritto a maestro Zuchino, che recatosi a Como, potrà intendersi con lui sui lavori da farsi. Dice di aver parlato con Andrea da Coreno: non gli dia nessuna molestia. Infine faccia sapere a Gaspare da Sessa che il duca vuole che vada con i suoi a Cassano, ma non si muova prima dell'ordine ducale.

[ 340r*] Commissario Cumarum.
Havimo recevuta la littera toa de dì xxii del presente, quali intese, rispondendo, te dicimo, primo, alla parte de mandare là magistro Zuchino et magistro Petro, che noy havimo scripto ad magistro Zuchino, quale verà subito là, col quale te poray intendere et operarlo ad quello lavorerio. Del facto de Iohanne Andrea da Coreno, te avisamo è stato qui da noy, al quale havimo parlato et lo havimo remandato là, siché provedi non gli sia dato impazo veruno et che ullo modo non sentesse che noy havessimo ordinato prima de farlo prehendere, perché non volimo ne sappia niente. Circh'al facto delli fanti de Gasparo da Sessa volimo che quelli soi sono in Como, li faci pur partire della cità, perché della cità non havimo dubio veruno, ma te avisamo, così volimo debi advisare Gasparo, che noy volemo che luy con tutti li soi vadi ad stare ad Cassano, et che per quelli del laco tamen gli sia resposto delle taxe loro, et cetera. Siché ne avisaray Gasparro che attenda ad expedirse et stare aparechiato con li soi per venire ad Cassano, tamen non se parta senza nostra licentia et senza altro nostro comandamento, et che in questo mezo attenda ad scotere quelli soy denari, che poy non habia ad tardare lì. Laude, xxvii septembtis 1451.
Cichus.